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Cyber Treath Intelligence e cultura della sicurezza sono le basi per affrontare una transizione digitale sicura. La trasformazione digitale ha aperto le porte a un mondo di possibilità per organizzazioni di ogni tipo, sia pubbliche che private.
È un’occasione irripetibile per rivoluzionare i processi aziendali, migliorare l’esperienza utente e sviluppare nuove economie.
Per prosperare in un panorama in continua evoluzione è fondamentale sfruttare al meglio le tecnologie digitali per evolvere i processi e i servizi aziendali esistenti e crearne di nuovi.

Alle opportunità offerte da questa prospettiva si affiancano le sfide che riguardano soprattutto le minacce nel mondo cibernetico.
Nel contesto Cyber si sente dire spesso che “non esiste una completa sicurezza, ma un livello di rischio accettabile”: la capacità di rispondere in maniera adeguata e tempestiva alle minacce cibernetiche è ciò a cui le organizzazioni si devono preparare, con resilienza e organizzazione.

La tendenza a promuovere un approccio culturale che mette il focus sulla cultura della sicurezza nell’ambito della transizione digitale è un obiettivo trasversale, comune a tutti i settori della società moderna: abbiamo la responsabilità di proteggere e tutelare il mondo digitale.
In un periodo storico in cui la tecnologia permea ogni aspetto della quotidianità, la consapevolezza riguardo la sicurezza informatica è una necessità da estendere oltre il settore dell’ Information Technology verso contesti individuali e aziendali.
La sensibilizzazione e la formazione continua non sono solo misure preventive ma anche strumenti strategici propedeutici a una resilienza organizzativa.

Al fianco degli elementi preventivi è necessario strutturare strategie efficaci in caso di impatto. In questo contesto la Cyber Treath Intelligence è da considerarsi un investimento su un futuro orientato alla sicurezza.

Il concetto di CTI: cosa è la Cyber Treath Intelligence?

In parole semplici: la Threat Intelligence è la raccolta e l’analisi di informazioni sulle minacce informatiche. Fornisce alle organizzazioni un quadro il più completo possibile e consente di comprendere meglio le tattiche, le tecniche e le procedure (TTP) utilizzate dagli attori malevoli.

La Threat Intelligence è un processo che identifica, raccoglie e analizza tutte le informazioni disponibili sulle minacce informatiche.
Non si tratta solo di una valutazione dei dati grezzi ma di una comprensione approfondita di chi sono gli attori informatici, come operano, quali sono i loro obiettivi e quali metodi utilizzano.

È a tutti gli effetti uno strumento di intelligence che permette di prevedere gli attacchi sia al singolo utilizzatore che alle infrastrutture.
Tramite la condivisione dei dati la CTI identifica attaccanti e tecniche che possono creare interruzioni nei servizi o disguidi più importanti.
L’analisi di queste informazioni è importante per le aziende, che in questo modo possono definire con coscienza di causa in quali aree di business investire.
Sono molti i fornitori di servizi di sicurezza informatica che offrono feed con informazioni tempestive e mirate; l’integrazione di più feed aiuta a costruire un quadro completo sugli attori delle minacce e sui vettori d’attacco.

Su cosa si basa la Threat Intelligence?

Esistono due tipi di indicatori alla base dei processi di analisi:

  • Gli indicatori di compromissione: si tratta dello studio degli schemi comportamentali degli attaccanti, al fine di produrre un approccio proattivo.
    Gli IoC sono fondamentali per comprendere vulnerabilità ed exploit, attraverso questo tipo di analisi sofisticata si elaborano feed e report che vengono classificati in base a importanza, tempistica, applicazione e finalità.
  • Gli indicatori di attacco (IoA): sono campanelli d’allarme che segnalano la potenziale presenza di un attacco informatico in corso. A differenza degli indicatori di compromissione, che identificano un attacco già avvenuto, gli IoA permettono di intervenire tempestivamente per contenere il danno e impedire che l’attacco abbia ulteriori conseguenze.

Si basano sull’analisi di modelli di comportamento anomali all’interno di una rete o di un sistema informatico.

Uno dei principali vantaggi dell’approccio basato su IoA nella cybersecurity è la capacità di dare agli addetti alla sicurezza un vantaggio cruciale sugli avversari.

Il ciclo della CTI si basa su processi circolari, interattivi e continuativi, che riguardato i dati.
Il risultato di quanto viene elaborato in questo ciclo viene condiviso sia nelle Information Sharing Communities sia nei canali istituzionali più opportuni.
Le fasi principali di questo ciclo dei dati sono:

  • Raccolta
  • Elaborazione
  • Analisi
  • Diffusione
  • Feedback
  • Pianificazione

Perché la Threat Intelligence è fondamentale?

Prevenzione: la Threat Intelligence aiuta a prevenire gli attacchi informatici identificando le minacce potenziali prima che colpiscano.

Protezione: permette di mettere in atto misure di sicurezza mirate per proteggere le reti, i sistemi e i dati dalle minacce specifiche.

Preparazione: in caso di attacco, la Threat Intelligence aiuta a comprendere meglio la natura dell’attacco e a rispondere in modo efficace.

Decisioni informate: fornisce informazioni utili per prendere decisioni strategiche sulla sicurezza informatica.

Le persone possono aiutare gli strumenti di intelligence al fine di ottenere un maggiore livello di sicurezza?

L’investimento in tecnologie degli ultimi anni è stato importante, accanto a questo è fondamentale investire anche in formazione.
I dati analizzati e raccolti dalla Cyber Treath intelligence aiutano le aziende e i governi nella loro opera di messa in sicurezza.
In parallelo anche l’utente finale può introdurre degli accorgimenti per evitare in prima persona di essere vittima di attacchi informatici.

Alcuni esempi di best practice del caso:

  • Diversificare le password e crearle con un buon grado di complessità.
  • Non condividere informazioni personali ed evitare le reti wi-fi pubbliche.
  • Imparare a riconoscere i tentativi di phishing.
  • Utilizzare la crittografia.
  • Controllare e aggiornare le impostazioni legate alla privacy.
  • Utilizzare con consapevolezza i social networks.
  • Utilizzare quando possibile l’autenticazione a due fattori.

Prevenire e mitigare, anche con il supporto di agenzie e aziende specializzate nel settore, sono le parole chiave per affrontare il lungo viaggio che sta compiendo transizione digitale.