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I progressi che la tecnologia ha fatto negli ultimi decenni sono sotto gli occhi di tutti.
Il viaggio dell’ iperconvergenza è stato un percorso entusiasmante, contraddistinto da progressi rapidi e dalla costante spinta verso la semplificazione delle operazioni IT.
L’HCI (Hyperconverged infrastructure) ha conquistato il favore di aziende e organizzazioni che sempre più frequentemente richiedono soluzioni efficienti e agili: è emersa come una tecnologia fondamentale per semplificare la gestione dei data center e ottimizzare le risorse.

In questo articolo esploreremo nel dettaglio i benefici derivanti dall’adozione di un’infrastruttura IT iperconvergente, analizzando le ragioni alla base della sua crescente popolarità.

Come è nata l’Infrastruttura iperconvergente?

I limiti di un’architettura a silos

Inizialmente, l’infrastruttura del data center operava in silos separati, gestendo autonomamente elaborazione, archiviazione e rete. Questo metodo risultava efficiente ma complesso da espandere e gestire.
Il limite dei sistemi legacy è la lentezza di evoluzione soprattutto nell’era della Digital Transformation e in un mercato in continuo cambiamento che diversifica ed evolve gli obiettivi di business.
Anche i costi non sono da sottovalutare, in quanto i componenti di un’architettura di questo tipo non sono modificabili singolarmente in caso di necessità di aggiornamento.

La manutenzione di un sistema basato su tecnologie obsolete comporta costi extra, che incidono nel budget IT. Più un sistema legacy è datato e intricato, maggiori sono i costi associati alla sua gestione e manutenzione. Questi sistemi richiedono una serie di aggiornamenti e gestioni costanti riguardanti software, sicurezza e hardware.

I Sistemi Integrati

I sistemi integrati impiegano componenti provenienti da fornitori diversi per gestire sistemi di elaborazione, storage e networking.
Molte aziende hanno integrato la propria struttura grazie alla semplificazione del processo di acquisto ma anche in questo caso lo stack tecnologico rappresenta un problema di costi e rende difficoltosa la scalabilità, inoltre sono necessarie competenze specifiche per la configurazione di ciascuna componente.

  • Difficoltà di manutenzione.
  • Bassa scalabilità.
  • Lentezza ad evolvere.
  • Il guasto di un singolo componente può mettere a rischio il funzionamento dell’intero sistema.
  • Difficoltà di gestione dei dati.

Sono solo alcuni dei limiti che accomunano questo tipo di infrastrutture IT.

Infrastruttura convergente

La Converged infrastructure è subentrata come possibile soluzione a molti dei problemi riscontrati: la centralizzazione delle risorse quali calcolo, storage, database e rete, all’interno di un unico rack ha favorito una comunicazione più efficiente tra tali componenti, oltre a consentire una gestione integrata e ottimizzata.
Tra le criticità permane la gestione dei dati: molte aziende si sono ritrovate a non poter sfruttare i sistemi legacy esistenti con il risultato di un lavoro di gestione delle risorse più complesso. L’evoluzione strutturale è in continua crescita e, per rimanere competitive nel lungo periodo sul mercato, le imprese devono aggiornare i propri sistemi IT più datati.
I datacenter hanno adottato architetture sempre più flessibili, passando alla virtualizzazione, all’automazione e al software-defined.

Nel corso dell’ultimo decennio si è fatta strada l’HCI, capace di allineare le risorse IT alle priorità aziendali.
Si è imposta come la più naturale evoluzione delle infrastrutture convergenti per rispondere al crescente bisogno di efficienza, affidabilità e scalabilità delle organizzazioni, affrontando la complessità sempre crescente dei data center e le sfide di storage.
Ha cambiato completamente l’approccio, non più basato su hardware ma su software.
La sua popolarità è in continuo aumento e gli studi prevedono che questa sarà la direzione per i prossimi anni.

Che cos’è un’infrastruttura iperconvergente?

L’infrastruttura iperconvergente rappresenta una soluzione IT completa, che integra storage, elaborazione e rete in un singolo sistema coeso.
Questa tecnologia adotta un approccio modulare e guidato dal software per la gestione delle risorse del data center, semplificando notevolmente il provisioning, la gestione e la scalabilità dell’infrastruttura IT.

I vantaggi di una soluzione iperconvergente sono molteplici.

  • Maggiore efficienza IT.
  • Storage e costi ridotti.
  • Migliori prestazioni.
  • Migliore flessibilità e scalabilità.
  • Sicurezza.
  • Processo di acquisto semplice.
  • Migrazione graduale da un’infrastruttura legacy.
  • Gestione semplificata.

Perché cavalcare l’onda dell’iperconvergenza?

Come abbiamo visto, adottare un’infrastruttura iperconvergente consente una trasformazione fondamentale che porta a un aumento delle prestazioni, della flessibilità dei sistemi accompagnati da una riduzione dei costi complessivi.

Secondo un’analisi del gruppo IMARC, contestualizzata nel panorama competitivo del mercato globale delle infrastrutture, la crescita è veicolata dall’attenzione esponenziale che le aziende rivolgono ai processi di automazione per la gestione delle attività e all’aumento della produttività.  “ La dimensione globale del mercato delle infrastrutture iperconvergenti ha raggiunto 11,6 miliardi di dollari nel 2023. […] Si prevede che il mercato raggiunga i 70,7 miliardi di dollari entro il 2032, mostrando un tasso di crescita (CAGR) del 21,5% nel periodo 2024-2032“.

Le infrastrutture iperconvergenti si sono evolute da semplici sistemi di storage e server all-in-one a piattaforme complete e flessibili in grado di supportare un’ampia gamma di carichi di lavoro in risposta alle mutevoli esigenze del mercato.

Il panorama è competitivo e stimolante, nuove sfide e tecnologie emergono e si sviluppano, e con esse nuovi modi di integrare e migliorare le soluzioni esistenti.

In un mondo in continua evoluzione, innovazione è sinonimo di opportunità.